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mercoledì 13 marzo 2024

WHOLENESS

 >WHOLENESS<

La luce soffusa allunga le ombre. Ho smarrito ogni cognizione del tempo, ridotto ormai a poco più di una sensazione impalpabile, così come le pareti dello studio, sempre più spalancate verso un orizzonte dai contorni sfumati.

Potrei non sapere precisamente dove poggiano le mie mani: sfiorano trasparenti le spalle o abbracciano una nuvola liquida che si muove lenta?
Non mi pongo il problema, continuo un lento salmodiare di parole cariche di significato, e proseguo sul mio cammino teso a porre distanza, ma presenza, a lasciare fare pur accompagnando con delicato rispetto.
Non cerco sintomi, cause, primarietà o quant' altro, bensì aspetto l’ingaggio di un processo terapeutico del quale posso essere esclusivamente osservatore privilegiato; un atto compiuto dal tutto che ci circonda verso la totalità che ci permea.
Il neutro che si respira è poderoso e spinge la mente, solitamente curiosa e intraprendente, verso uno stato di solida quiete.
Non faccio nulla eppure tutto accade.
E poi finisce.
Respiro.
Il mare è intorno a noi e ci attraversa.
Cos' è l'Osteopatia? L'Osteopatia è un albero.
Fede
“Al limite del proprio confine è la Salute. Andate a conoscerla.
Come?
Amate qualcosa con innocenza.
Una cosa … ed aprirà una porta che avete chiuso”. (J.Jealous)
 
L'immagine rappresenta il mio studio e mi appartiene

giovedì 15 febbraio 2024

GUARIGIONE

 

>GUARIGIONE<
 
 
Quando inizio un trattamento (considero in questo termine tutto ciò che mi compete, dall'osteopatia biodinamica, all’attività motoria, alla mindfulness) non ho mai un obiettivo; e nemmeno aspettative.
Ho solo la consapevolezza di apprestarmi ad assistere a “qualcosa”.
Aspetto.
Aspetto senza giudizio.
Aspetto ancora un po'.
Poi “qualcosa” arriva e permette di spostarmi e accompagnare, con la mia presenza invisibile e tutto sommato ininfluente, una forza sovrannaturale, primordiale e possente che inizia a fare quello di cui c’è bisogno, nel posto del bisogno. Inizia a "guarire".
Guarigione intesa, sia come atto del guarire sia, da un punto di vista alchemico oltre che etimologico, come riflessione profonda; parola derivata dall’antico germanico, ma con origini celtiche, "warjan", dove war = osservare e jan = dono divino.
Sono uno spettatore privilegiato di un meccanismo antico quanto il mondo, o forse di più, che scavalca prepotentemente “il sintomo” o l'anatomia e la fisiologia ad esso correlate (pur riconoscendone l’importanza), spalancando le porte ad altre “energie”, direttamente collegate alla Salute,sempre presenti, ma che spesso dimentichiamo di vedere e sentire.
“Wow, non so cosa, ma qualcosa è successo. Qualcosa di grande” … di solito è questo ciò che sento dire alla fine del trattamento o nei gironi successivi.
Si, la Salute è qualcosa di grande.
Fede
 
L'immagine è tratta da: https://www.mondadoristore.it modificata

giovedì 7 dicembre 2023

FINO ALL'ULTIMO LED

 

>FINO ALL’ULTIMO LED<
“Fino all’ultimo led” è il titolo di un libro; una storia raccontata a sussurri, ascoltata con amorevolezza, respirata in profondità e condivisa, postuma, con il cuore colmo di una compassionevole cura (intesa nel significato più originale e profondo: partecipazione alla sofferenza dell’altro).
Un libro che dopo averti sollevato di peso ti piazza davanti allo specchio; dove non puoi mentire, dove non hai più scuse.
Un libro che tutti dovrebbero leggere.
Ho avuto il privilegio di conoscere l’autore, prima della malattia e anzi, privilegio doppio, di averlo avuto come docente agli inizi della mia formazione universitaria. Lui era (è ancora, ma in altra forma) Massimiliano Gollin, un nome che nelle scienze del movimento ha un peso enorme.
Era il 1996, l’ISEF di Torino presentava un programma didattico da fare impallidire tante facoltà di Scienze Motorie odierne, io mi iscrissi a quasi 23 anni, più grande di gran parte degli altri “primini” e, forse, un pochino più consapevole verso l’importanza dello studio.
Infatti studiavo molto.
Al prof Gollin piacevano gli studiosi.
Muoveva i primi passi nel mondo dell’insegnamento accademico e, come gavetta, ma soprattutto vista la maestria rispetto all’argomento, gli venne assegnato il corso di “Chinesiologia degli esercizi di potenziamento muscolare”, una sorta di innovativa analisi biomeccanica dei principali esercizi di potenziamento con sovraccarichi e bodybuilding.
Le sue dispense sono attualissime ancora oggi. Io le ho ancora.
 
Eravamo un gruppo vorace di conoscenza e con “il prof” trovammo un terreno superfertile. Ricordo ancora, come fosse ieri, nella palestra dell’ISEF, i suoi ammonimenti e le sue raccomandazioni: li porto ancora oggi nella mia professione, soprattutto quel “studiate più che potete, questo farà la differenza tra voi e gli altri”.
Stessi ammonimenti e stesse raccomandazioni che adesso faccio mie e rivolgo agli studenti di Scienze Motorie che scelgono di praticare tirocinio da me; io aggiungo però una cosa, il consiglio all’acquisto dei libri che nel tempo il prof ha scritto sull’allenamento e preparazione atletica.
“Se riuscite comprate questi libri, li ha scritti un mio prof”, come a dimostrare che parte di quella conoscenza potesse anche essere mia, una sorta di egoistico vanto “ho imparato da lui, dal meglio”.
A pensarci bene, pur avendolo frequentato poco, un solo semestre, è uno dei docenti della mia “lunga carriera” universitaria che ricordo meglio e più volentieri; severità all’esame compresa.
Penso che aver incontrato Massimiliano Gollin mi abbia decisamente aiutato a diventare un ottimo professionista.
Questo suo ultimo libro “Fino all’ultimo led” diventa ora un mio scacciapensieri: lo apro a caso, leggo la pagina e sto meglio. Grazie prof continui a rendermi una persona migliore.
Fede
“Le parole sono magiche e spesso assumono significati convenzionali, se vuoi puoi cambiarli, ma devi crederci, vedi te: quello che voi chiamate disgrazia noi la chiamiamo grazia; quello che voi chiamate dolore noi lo chiamiamo amore; quello che voi chiamate disabilità noi lo chiamiamo opportunità; quello che voi chiamate fatica noi lo chiamiamo normalità; quello che voi chiamate paura noi lo chiamiamo forza; quello che voi chiamate silenzio noi lo chiamiamo libertà; quello che voi chiamate passato noi lo chiamiamo fantasia; quello che voi chiamate oggi noi lo chiamiamo felicità.
Le parole sono magiche e spesso assumono significati convenzionali, se vuoi puoi cambiarli, ma devi crederci, vedi te”.
(Tratto da “Fino all’ultimo led” di Massimiliano Gollin).
 
Le immagini mi appartengono e rappresentano il libro "Fino all'ultimo led" e una parte del mio libretto dell'ISEF.

giovedì 2 novembre 2023

VOID

 >VOID<

Il processo terapeutico passa dal Vuoto.

Cos' è l'Osteopatia?

L'attenzione è rivolta lontano, i pensieri cessano il loro frastuono e il Silenzio può così disegnare i confini dell'Infinito, del Divino, dell'atto Amorevole che si sta compiendo.

"Tutti gli aspetti della realtà visibile equivalgono al vuoto (nulla). Il vuoto (nulla) è l'origine di tutta la realtà" (G.Funakoshi).

La Quiete si espande ed assume la forma di un Oceano scuro, profondo, immobile, ma rigoglioso di vita pulsante che, possente, manifesta la propria presenza senza darla a vedere, non, quindi, come ci si potrebbe aspettare, in un atto di clamorosa esaltazione, bensì in un interminabile istante di assenza assoluta: eterno, senza tempo, senza nome.

Il Vuoto diventa così il Tutto e il Tutto ritorna ad essere il Vuoto.

Solo a quel punto la guarigione può compiersi, in qualunque forma decida di farlo.

Cos' è l'Osteopatia?

L'Osteopatia è un Albero.

Fede

"1 Novembre - L'evolversi dei cambiamenti terapeutici deve adattarsi al tempo del tutto, poiché esso è già in atto prima che il trattamento inizi" (J.Jealous)

La foto rappresenta la spiaggia di Finale Ligure e mi appartiene 

mercoledì 25 ottobre 2023

ART OF WAITING

 >Art of Waiting<


Sono seduto ed aspetto.

Non ho fretta, mi godo il privilegiato punto di osservazione e di Silenzio.

Tempo.

Arriva. Non ho parole per descriverlo, una specie di brivido o qualcosa del genere, una sorta di caldo timore reverenziale appare e so che devo "spostarmi" per lasciarlo fare.

Eccolo. Come se le mani fossero immerse in un liquido.

Quel liquido è una Goccia.

Quella goccia è l'Oceano.

Il Corpo Fluido e la sua ancestrale saggezza colmano la mia percezione, guardo senza fiato una potenza infallibile all'opera.

Resto.

Non vorrei andare più via.

Resto ancora un po'.

Mani trasparenti in un Corpo Fluido trasparente.

Rebalancing. 

"Il Rebalancing è un atto di umiltà" (R.Guglielmi)

Sono seduto ed aspetto.

Ancora un po'.

Questa è Osteopatia.

Cos'è l'Osteopatia?

L'Osteopatia è un Albero 

Fede

La foto rappresenta la spiaggia di Finale Ligure e mi appartiene

sabato 30 settembre 2023

PRESENZA

 >PRESENZA<

"L'efficacia di una tecnica non può essere rappresentata dalla sua apparenza" (S.Egami)


Tora kake-ryū (虎 駈け 流) significa più o meno: muoversi verso l'avversario come una tigre; è un Kata ricco di particolari, invisibili ad occhi inesperti, che lo rendono molto più difficile tecnicamente ed impegnativo fisicamente di ciò che il suo Embusen lineare è in grado di raccontare.

Un proverbio giapponese recita: "Se non entri nella tana della tigre non ne ottieni i cuccioli" e interpretare questo Kata richiede proprio un ingresso, un' immersione ad occhi chiusi nelle profondità più vacue della propria essenza marziale, cercando acqua e fuoco, buio e luce, materia ed energia.

Il Maestro Marco, è il Suo Kata, muove Ki nell'aria con ampi gesti delle braccia, un Soffio che respiriamo potente in quei due secondi in Yoi prima di esplodere … è solo Kime, contrazione, decontrazione, velocità, pausa, Kiai. Senza pensieri, "Mente colma di Vuoto" (Mu Shin無心) o, comunque, senza accorgersi di pensare.

Nessuna apparenza, solo verità.

E la verità arriva sempre, lo sa anche quell' uccellino che, con la sua cinguettante melodia, accompagna nel rispettoso silenzio globale, tutti i due minuti dell'esibizione, quasi a sottolineare come, anche nell'assenza, possa risuonare nei cuori una presenza.

🌻

09/07/23

Matsuri dal Maestro Luciano Parisi



Le foto mi appartengono 

martedì 26 settembre 2023

INVINCIBILI

 >INVINCIBILI<


"Invincibile è chi si solleva da terra per battersi di nuovo e a oltranza" (E. De Luca)

_Cado.

Il buio più nero abbraccia il mio corpo quasi a stritolarlo, provo ad urlare, ma dalle mie labbra soffocate escono solo flebili singhiozzi. Provo ad aggrapparmi, ma le mie dita stanche scivolano nel vuoto, senza forma, senza sostanza.

Sento solo lacrime.

Apro gli occhi quasi scosso da un torpore onirico e le mie mani sono sul tuo pelo morbido come seta, il mio volto è vicino al tuo. Piango forte. Tremo e piango.

Dove sei cucciola mia?

_ Raccolgo i pezzi.

Il silenzio scuote i sensi.

Lo spazio che hai lasciato è enorme. Spazio al quale non mi abituo e mi ferisce cercare di accettarlo. Il tuo essere rumorosa, quasi al fastidio faceva a pari solo con quella energia affettiva che non hai mai nascosto, un Amore verso di noi che traspariva in ogni movimento, per quanto goffo ed invasivo potesse essere.

Sei stata, a tuo modo, indispensabile per la nostra famiglia. Eterna gratitudine.

Sorrido a pensarti.

Piango a pensarti 

Ho il cuore in frantumi, ma posso aggiustarlo. Quasi tutto. Con te.

_ Mi rialzo.

Le 5.30 del mattino non sono poi così distanti; ma tu non ci sarai, forse la tua presenza mi sfiorerà come un sogno meraviglioso o, comunque, sarà lì, con me. In me.

Eri il coraggio che mi mancava e colmava i miei timori al buio.

Eri la strafottenza che non avevo e riempiva la mia timidezza.

Eri il frastuono che non ho mai imparato e suonavi i miei silenzi.

Invincibili, insieme.

Ci si incontra sempre due volte cara mia Crusca.

E io sono qui che aspetto quel momento.

Fede














Le foto mi appartengono. Lei è la mia Crusca ❤️